Fra’ Sebastiano Michiel

 

 

Fra’ Sebastiano Michiel, Priore di Venezia dal 1490 al 1498, fu un personaggio di spicco nella Venezia dell’epoca.

Fu protagonista di una lunga contesa giudiziaria, che chiamò in causa autorità civili e religiose in un conflitto di competenza durato 16 anni, originato dalla pretesa del priore di avere lui la competenza sulla Scuola degli Schiavoni.

Marin Sanudo, nei suoi «Diari», ci descrive il Michiel in palazzo Ducale nel 1503 per difendere i suoi diritti; si addivenne a una sentenza civile, che non soddisfece però il priore, il quale minacciò di ricorrere alla Santa Sede e al Gran Maestro di Rodi; il Michiel avrebbe gridato ai confratelli della Scuola: «La Signoria non essergli superiora, ma solum el Papa et el Gran Maistro di Rodi». La Santa Sede chiuse la vertenza con una sentenza arbitrale ratificata da papa Leone X.

Giova del resto ricordare che i priori gerosolimitani, nel periodo tra gli ultimi decenni del quattrocento e i primi decenni del cinquecento, sono figure eminenti ndla vita pubblica veneziana, e la nomina a priore di gentiluomini veneziani assume una importanza pari a quella dei vescovi, secondo alcuni principi di diritto sui quali la Veneta Repubblica si batté a lungo con la Curia Romana.

 

 

Raffigurato nella tavola di Giovanni Bellini nella chiesa priorale, egli sarebbe ritratto anche in altri quadri di importanti artisti dell’epoca, quali la «Vocazione di Matteo» di Carpaccio (Scuola degli Schiavoni), «la processione in piazza San Marco» di Gentile Bellini e il «Miracolo della Croce» di Carpaccio (entrambi alle Gallerie dell’Accademia, Venezia).

Fra’ Sebastiano Michiel
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