Giovanni Vespa

D.O.M.
IOANNI VESPA VENETO CIVI
QUI PRIMA IUVENTUTE EUROPA TERRA MARIQ[UE] PERAGRATA
REGUM AUDITIS SÆR[ENISSIMA]ME REIPUBBLICÆ LEGATOS SECUTUS
PRÆCIPUE FRANC[ISCUM] CONTARENU[M] EQ[ITEM] AC D[IVI]  MARCI PROC[URATOR] POSTEA PRINCIP.
AD TURCARUM IMPERATOREM ET AD PONTIF. MAX.
GREGORIUM BARBARICUM AD RÆETOS HELVETICOS ET BRITANIÆ REGEM
MICHÆLEM FUSCARENUM INQUISITOREM IN REIPUBBLICÆ CASTRIS
BELLO FOROJULIENSI
IN PATRIAM REVERSUS VARIA PUBLICA MUNERA SUMMA DILIGENTIA
PROVIDENTIA INTEGRITATE AC FIDE OBIVIT
PRIMARIOS URBIS STUDIOSE COLUIT AMICOS VERE AMICE HABUIT
OMNIBUS ÆQUE CARUS SUMMIS ET IMIS
OB EIUS MODESTIA[M] SINGULAREM AC MORUM SUAVITATEM ET ELEGANTIAM
IN IPSO ÆTATIS FLORE CURRICULO TA[M] BENE INSTITUTÆ VITÆ
IMMATURA MORTE INTERRUPTO
DOMINICUS MOLINUS SENATOR VEN.
CLIENTI ET FAMILIARI OPTIME MERITO P.
OBIIT ANNO MDCXXI IIX KAL. IUN.
ÆTATIS SUÆ ANNO XXXV

Giuseppe Tassini nei suoi appunti sui Cittadini Veneziani ricorda diversi esponenti di questa famiglia fra cui un Bernardino Vespa, Guardian Grande della Scuola di San Giovanni Evangelista nel 1633; ed un Fra’ Pietro Vespa, carmelitano, Vescovo di Paffo, morto a Venezia nel 1653.

Giovanni Vespa era figlio di Pietro e di Paolina Locatelli e, come leggiamo nella lapide, fu segretario di diversi ambasciatori della Serenissima Repubblica che accompagnò in varie missioni diplomatiche. In particolare accompagnò Francesco Contarini, a Costantinopoli dove fu bailo dal 1602 al 1604 e in missione dal Papa; Gregorio Barbarigo a Zurigo (1613) ed in Inghilterra (nel 1615); l’Inquisitore Michele Foscarini durante la sua missione in Friuli (1617).

Tornato in Patria fece in tempo a ricoprire diversi incarichi pubblici prima di morire nel 1621 quando era alle dipendenze del Senatore Domenico Molin che a sue spese gli procurò questo sepolcro e fece fare la lapide che ancora oggi si conserva nel Palazzo Gran Priorale.