Paolo de Stefanis

D[OMI]NVS PAVLVS DE STEFFANIS ANNO [A]ETATIS
SU[A]E QVINQVAGESIMO SCIENS CERTE
MORTEM E[SS]E VLTIMVM O[MNI?]IUM ADHVC
VIVENS HOC IN MORTE CORPORIS
HABITACVLVM SIBI POSTERISQ[VE] POSVIT
MDLXXXII

 

Giuseppe Tassini nel suo manoscritto sui Cittadini Veneziani ci riferisce che dalla Gregia, alla fine del XIII secolo, giunse a Venezia un Marco Stefani di Giovanni, i cui discendenti servirono nella Cancelleria Ducale a partire dalla metà del XIV secolo. Agli inizi del XV secolo un Giovanni fu notaio alla Curia dell’Esaminador mentre un Francesco, prete di Santa Maria Formosa, fu cancelliere del doge Foscari.

Non sappiamo se questi Paolo appartenesse a questa famiglia poiché le uniche notizie che abbiamo sul suo conto sono quelle che leggiamo su questa lapide, cioè, che nel 1582, giunto all’età di cinquant’anni, sapendo per certo che la morte è la fine che tocca a tutti, decise di realizzare questa sepoltura per sé e per i propri discendenti.